INTRODUZIONE
Sigmund Freud è una delle figure più importanti in assoluto legate alla psichiatria mondiale. Le sue teorie sono tra le più studiate in tutto il mondo in ambito psichiatrico e psicologico. Delle sue vicende personali si sa che è di origine ebrea, che è nato nel corso dell'anno 1856 e che visse in Moravia, nell'attuale Repubblica Ceca. In merito alla sua formazione, egli si laureò presso la facoltà di Medicina, diventando docente della materia di neuropsicologia.
TEORIA
Intorno al 1920 Freud elaborò una teoria per spiegare come è formata la personalità umana e individuò tre fondamentali componenti che definì Io, Es e Super-io.
L’Es è la parte più oscura e istintiva dell’uomo, dove i desideri, gli impulsi e le pulsioni si manifestano nella loro assoluta e sfrenata libertà; ad arginare la prepotenza di queste forze inconsce che cercano di imporsi anche sulla vita cosciente interviene il Super-io, una sorta di controllore o di coscienza morali, che impone precise norme per impedire all’Es di prendere il sopravvento. Al centro di questa lotta si trova l’Io, che rappresenta l’individuo nel suo quotidiano tentativo di mediare fra le esigenze dell’Es e gli imperativi del Super-io. Non bisogna pensare, tuttavia, che Io, es e Super-io siano zone stabilmente circoscritte e ben delineate. I confini che li separano, infatti, sono sfumati e mutano continuamente. Nel bambino il Super-io non esiste affatto e ogni comportamento è determinato dall’Es e dal ‘principio di piacere’, che prevede l’immediata soddisfazione di ogni desiderio; la nascita del Super-io avviene soltanto in un secondo momento, attraverso l’interiorizzazione da parte del bambino dei divieti che i genitori gli impongono.
La personalità umana appare quindi il prodotto di una profonda conflittualità, che non riguarda soltanto gli individui nevrotici, ma tutti gli uomini.
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