Per Weber la sociologia ha per oggetto i modi dell'agire individuale, che si evolvono e si modificano nel corso della storia. Sostiene che le scienze storico-sociali sono definite dall'atteggiamento dello scienziato che deve essere neutrale, non deve giudicare i fenomeni sociali sulla base delle idee e dei preconcetti ma il dovere del ricercatore ha il dovere di vedere la verità dei fatti mettendo da parte i propri punti di vista e cercare di comprendere in modo oggettivo la realtà che lo circonda (avalutatività) ma è perfettamente consapevole che la realtà assoluta non esista. Fa una distinzione tra giudizio di valore, ovvero la presa di posizione valutativa del ricercatore nei confronti della realtà che sta analizzando il suo giudizio di approvare è dettato da motivi di carattere etico politico.